La FotoCosa del Giorno | Pirati della Somalia

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Foto: AP Photo/Farah Abdi Warsameh

Il 30 settembre 1580 Francis Drake viene eletto Sir dalla regina Elisabetta I Tudor. Drake era un “corsaro”, praticamente un pirata “legalizzato”, in quanto autorizzato dallo Stato ad assalire e rapinare le navi mercantili delle nazioni nemiche, ovviamente in cambio di una parte del bottino.

E se pensate che i pirati ormai esistano solo nei libri, sappiate che a distanza di secoli la pirateria è tutt’altro che morta, anzi è piuttosto attiva in certe aree del mondo.

Storie di pirati moderni

Se pensate ad una ciurma degna de “L’Isola del Tesoro” o di Jack Sparrow, fatta di uomini armati di sciabole, con bende all’occhio e un pappagallo sulla spalla vi sbagliate di grosso.

I moderni pirati sono attrezzati con motoscafi e assaltano navi di ogni dimensione, dai Cargo agli Yacht. Sono distribuiti in diverse zone del mondo, dai Caraibi all’Oriente, oltre che in Africa, sia occidentale che orientale. Ed è proprio in quest’ultima che i pirati hanno fatto parlare molto di sé stessi negli anni scorsi, e in Somalia nel 2011 si è raggiunto il picco di 176 attacchi in un solo anno.

Abdul Hassan (39), soprannominato “colui che non dorme mai”, che qui porta un razzo, è il capo del gruppo “Central Coast Guards”. Con i suoi 350 membri e i suoi 100 motoscafi, nel 2008, il gruppo ha dirottato 29 navi e ha ottenuto 10 milioni di dollari. Abdul Hassan ha ottenuto 350.000 dollari per se stesso. Veronique De Viguerie, Somalia, 2008.

Qui gli attacchi sono diminuiti quasi del tutto entro il 2015, grazie a una maggiore presenza navale straniera e precauzioni del settore come il distacco di guardie armate, movimenti più veloci e rotte appositamente studiate per passare nell’area.

Tra le entrate dei pirati una grossa (e facile) fetta è data dai rapimenti con relativa richiesta di riscatto. Famoso è stato il caso del giornalista Michael Scott Moore, andato in Somalia per scrivere un libro sulla storia della pirateria nel Corno d’Africa per poi finire in ostaggio per due anni e mezzo.

L’aspetto positivo è che ha comunque scritto un libro sulla storia della sua disavventura dal titolo “The Desert and the Sea: 977 Days Captive on the Somali Pirate Coast“.

Foto: Veronique De Viguerie

Tra i vari fotogiornalisti che seguono questa vicenda (come Farah Abdi Warsameh artefice della nostra foto di apertura), c’è la francese Veronique De Viguerie è stata a contatto proprio con i pirati della Somalia, lavoro da cui sono tratte le foto dentro questo articolo.

La storia dei pirati della Somalia ha raggiunto una vetta di notorietà che è arrivata a Hollywood, visto che nel 2017 hanno fatto un film commedia che affronta l’argomento e con Al Pacino dal titolo “I pirati della Somalia”.

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Fotografo e videomaker

Fotografo e videomaker, dal 2012 è contributor per Getty Images per le foto di viaggio. Oltre a realizzare servizi foto e video, ha organizzato corsi di fotografia anche in collaborazione con università italiane.