FUORI 2019 | Rigenerazione urbana a base culturale

Foto – Giulia Dari

Rigenerare una città è un’esperienza di ridefinizione di ambienti, di qualità della vita, di innovazione e integrazione. L’arte, quale elemento fondamentale dello spazio urbano è generatore di cambiamento, strumento capace di promuovere impatti positivi sui luoghi e sulle comunità. L’esperienza artistica, che cambia così come la città, si sta evolvendo verso un uso partecipativo ed emozionale, sempre più lontano dalle gallerie e molto più presente in piazze, strade o edifici dismessi, immaginando lo spazio pubblico non solo come sfondo, ma come oggetto dell’opera d’arte.

La residenza artistica FUORI, in collegamento con il progetto Pop Up Lab, è stata l’occasione per concentrare l’attenzione su possibili interventi in grado di stabilire relazioni, incontri e partecipazione, una riflessione per creare alternative, piuttosto che oggetti d’arte da esporre.

Foto – Livio Ninni

Creatività collettiva

In una società caratterizzata da comunicazione di massa e omologazione, è necessario pensare all’arte non solo come espressione di creatività soggettiva ma anche come punto di incontro di creatività collettiva. È quindi fondamentale partire dalle persone che vivono la città, offrendo loro un ruolo attivo e vitale nel processo di riqualificazione e rinnovamento.

La forza di questa proposta consiste nel proporre una visione differente della realtà istituzionalizzata, che permetta di creare una nuova figurazione, una nuova idea di fruizione dei luoghi cittadini e una condizione ideale per il processo di socializzazione.

Lo sviluppo in divenire richiede costante impegno e lavoro, al fine di stabilire un autentico rapporto tra arte e vita, che non deve necessariamente dibattere su spazi e contenitori, spesso vuoti, ma cercare, attraverso eventi e politiche mirate allo scambio sociale e al coinvolgimento diretto delle persone, di realizzare o provare ad immaginare una nuova idea di città.

Nuove prospettive

Non si tratta di un processo meccanico, è illusorio pensare che l’offerta di occasionali attività culturali soddisfi interamente ogni necessità sociale. Semplici eventi, anche se collettivi, non sempre sono in grado di stabilire delle relazioni complete, se queste risultano completamente slegate alle attività individuali; gli stimoli offerti ai cittadini, necessitano di essere assimilati da strutture cognitive esistenti nella persona, capaci di comprendere, di ricevere sollecitazioni dall’ambiente circostante, di assimilare un punto di vista personale e assumere o rivelare nuove possibilità di espressione e socializzazione.

Il coinvolgimento è possibile solo nel caso in cui il soggetto riesca a trovare nell’esperienza che vive l’espressione di sé stesso come individuo e come parte della comunità. Per questo motivo è importante offrire nuove prospettive e nuovi metodi per costruire un insieme di relazioni ed opportunità, anche dove non sono mai esistite o si sono perse.

La residenza d’artista FUORI, incentrata su l’idea di un’arte relazionale, è stato un tentativo di iniziare un percorso di rigenerazione attiva che, attraverso la condivisione e la differenziazione delle proposte, generi i presupposti per rinnovare negli individui una coscienza collettiva, solidale e creativa, in un territorio che aspetta e rivendica il diritto di scrivere la propria storia, interamente contemporanea.

Foto – Livio Ninni
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