Cose d’Arte | Intervista a Lediesis: colpo d’arte a Grosseto

postato in: Appunti d'Arte, CLAN, Cose d'Arte | 0

Ieri sera eravamo rintanati nella nostra sede di CityLab, tutti presi a girare dei video per promuovere alcune nostre iniziative, e Lediesis ce l’hanno fatta sotto il naso. Una volta usciti da CityLab ci siamo trovati di fronte una loro opera!

Beatrix Kiddo (la protagonista di Kill Bill) a Grosseto

Si muovono nella notte, nessuno conosce la loro identità, come supereroi/eroine lasciano traccia del loro operato in strade e muri di città con immagini-messaggio che sono un omaggio a grandi personalità. Si firmano con il nome Lediesis, una locuzione tra ladies, le signore, e diesis, che in musica, è l’alterazione della nota.

I loro manifesti hanno conquistato tutta Italia, rappresentando principalmente quelle Superdonne che hanno contribuito a costruire la storia della cultura mondiale, immortalate in uno stile pop e fumettistico con una S di Superwoman stampata sul petto. Una varietà di icone femminili (e non solo) reali e d’invenzione che rappresentano un’alternativa e un’alterazione della celebrazione pubblica degli eroi, quelli che spesso la storia ha l’abitudine di dimenticare.

Lediesis a Grosseto

Lara Croft (la protagonista di Tomb Raider) a Grosseto

Due sono le opere che hanno lasciato a Grosseto: Lara Croft (p.zza San Francesco) e Beatrix Kiddo (in prossimità delle mura medicee). Due action girls, due personaggi di azione, divenute icone di una femminilità dirompente e originale, che sembra sottolineare il bisogno di azione e rinascita di cui abbiamo tutti bisogno. L’anonimo gruppo artistico ha forse mandato un messaggio alla nostra città: scoprite, inventate, create, agite!

Incuriositi e felici di avere nuove opere di street art in città, noi di CLAN abbiamo cercato di scoprire qualcosa di più su questo progetto artistico. Le abbiamo cercat*, inseguit* e alla fine contattat* per cercare risposta a qualche domanda, conoscere e capire meglio il loro lavoro.

Loro ci hanno prontamente risposto:

Come è nata l’idea Lediesis?

L’idea delle Superwomen è nata quasi per scherzo durante la visita di Arte Fiera a Bologna, a gennaio dello scorso anno. Avevamo ambedue voglia di creare qualcosa che ponesse al centro dell’attenzione le donne, e così un’idea ha tirato l’altra in modo del tutto naturale ed istintivo.

Abbiamo fatto la prima incursione nella nostra Firenze, una delle città capofila della street art italiana, in occasione dell’8 marzo del 2019 attaccando 8 donne in altrettante finestre cieche del centro storico come un omaggio alle donne e come un momento di riflessione per tutti. Sinceramente non ci aspettavamo il successo mediatico che abbiamo avuto. Questo ci ha incoraggiato ad uscire con altrettante icone a Roma, dove abbiamo disseminato di donne il Ghetto e Trastevere, e in seguito a Napoli, Bologna, Milano, Venezia, L’Aquila, Bari, Livorno.

Le vostre eroine sono un omaggio ad un pensiero, oltre che al personaggio. Spesso fate riferimento a fatti di cronaca. Come scegliete i vostri soggetti e perché? Per quanto riguarda i luoghi dove vengono collocate le opere, avete sempre un’idea iniziale precisa?

Non seguiamo mai una scelta pensata, ma guidata dall’istinto. Siamo attratte da personaggi che danno un messaggio positivo, di crescita individuale che si riflette anche sulla crescita spirituale della società. Generalmente sono donne libere e illuminate. L’arte, soprattutto oggi, non può prescindere da funzioni civili, divulgative, educative.

Ci piace realizzare i nostri personaggi insieme e realizzarli prima in studio e poi procedere all’attacchinaggio notturno, ci sembra la soluzione più comoda. Siamo anche molto attente al luogo dove attacchiamo, prediligendo finestre o archi ciechi che incorniciano le nostre Superwomen, perché valorizzano sia le nostre opere sia il luogo in cui interveniamo.

Come molte città d’Italia, anche Grosseto sta vivendo un risveglio artistico che alza la sua voce dalla strada per parlare al cuore di tutti. Per quale motivo avete scelto la street art come forma di espressione? Cosa vi ha spinto ad intraprendere questa strada?

La street art è un mezzo di comunicazione con un’energia incredibile. Il fatto che si realizzi per strada è un motivo in più per veicolare messaggi positivi. Gli street artists hanno una grandissima responsabilità perché sono sotto gli occhi di tutti. Arrivare alla street art, per noi, è stata una conseguenza del nostro percorso interiore.

Vi muovete nell’anonimato in un mondo che cerca costantemente di esaltare la fama, perché questa scelta?

In un mondo in cui c’è la smania di protagonismo, ci piace essere invisibili. Pensa che una volta ci è capitato di esserci trovate vicino ad una nostra opera mentre una guida turistica la mostrava e parlava di noi ad un gruppo di persone. Per noi è stata una scena esilarante!

Le superdonne strizzano l’occhio ai passanti, divertite e orgogliose. Si tratta di una lotta di genere pacifica oppure volete trasmettere un messaggio universale di consapevolezza e valore che va oltre il genere maschile/femminile?

Quello che ci muove è lo scopo di far riflettere ogni persona, non importa il genere. Li abbiamo tutti dei superpoteri. Dobbiamo solo rendercene conto e agire di conseguenza. Anche se con piccoli gesti, possiamo cambiare il mondo. La rivoluzione inizia da noi stessi: quando ci rendiamo conto delle nostre possibilità e di conseguenza delle nostre responsabilità.

Le eroine dipinte hanno lasciato, ognuna nel suo campo, in eredità esempi e pensieri che è giusto condividere, ricordare, omaggiare. Tutte hanno la S di superman sul petto per giocare sul ribaltamento dei ruoli e tutte fanno l’occhiolino per creare una complicità con chi le guarda, come a dire “anche tu sei Super, qual è il tuo Superpotere?

Qual è il vostro rapporto con il mondo dell’Arte? Cosa vi spinge a continuare questo percorso? Avete progetti futuri? Cosa vorreste cambiare con il vostro impegno?

Viviamo di arte e per l’arte e quindi ci è parso il mezzo più naturale per cercare di comunicare il nostro pensiero di vita e risveglio interiore. Quello che ci muove è arrivare al cuore della gente, provocare emozioni. L’ arte non solo è testimone di un contesto storico, è capace di cambiare la visione del mondo e delle menti. Ci sentiamo attive e sempre più consapevoli dei valori che intendiamo resuscitare in noi e negli altri, poteri che abbiamo ma sono sopiti dalle sovrastrutture.

Le Superdonne hanno sempre dei superpoteri. Qual è il vostro?

L’invisibilità è il nostro superpotere!

Segui Staff CLAN:

Ultimi messaggi