La FotoCosa del Giorno | Virus che cambiano il mondo

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4 febbraio 1983 | Un virus che ha cambiato il mondo

Il 4 febbraio 1983, alle ore 17:45, Charles Dauguet scatta la prima foto del Virus HIV, quella che potete vedere qua sotto e in apertura.

In questi giorni in cui si parla di Coronavirus (talvolta a sproposito e con risultati anche poco edificanti), e a poche ore dal suo isolamento (da parte delle ricercatrici italiane Concetta Castilletti e Francesca Colavita presso il laboratorio di Virologia dell’Inmi Spallanzani), mi sembra il caso di ricordare un altro virus di cui oggi non si parla più spesso.

Un virus che ricordo negli anni ’90 era invece quotidianamente sulla bocca di tutti, e di certo non a sproposito. Molti di voi si ricorderanno il famoso spot “di chi è questo?” e le risatine di chi, come me, in quegli anni era il target principale di quella campagna di sensibilizzazione.

Il virus HIV 1 visto attraverso il microscopio (Foto: Charles Dauguet/Science Source)

La parola AIDS è una parola che fa paura, una malattia che ha davvero cambiato il mondo e che, nonostante gli enormi progressi fatti nel campo delle cure, purtroppo continua ad affliggere migliaia di persone.

Ogni malattia può essere vista da due punti di vista: quello della scienza, che mira ad analizzarla e a trovare una cura, e quello della quotidianità, anche dei ricercatori, ma soprattutto degli ammalati. Storie fatte di sofferenza, ma cosa più importante, di umanità, di piccoli gesti, di rispetto.

E a questa seconda categoria appartiene la storia che ci racconta Janet Sonnenmair con il suo progetto “Matrix, fatto durante il 1992 e selezionato al Worldpress Photo nella sezione “Others, Stories, Individual awards”.

Matrix: la storia di Lorie, Miguel e Ma.

Lorie è un’infermiera che ha adottato due bambini: Miguel, nato con l’AIDS, andato a vivere con lei a 10 mesi di età, e Ma, tossicodipendente di crack dalla nascita, che aveva solo sei settimane quando si unì alla famiglia.

La loro vita è vissuta un giorno alla volta, e sebbene la battaglia di Miguel con l’AIDS non sia mai del tutto dimenticata, hanno la loro routine quotidiana come qualsiasi altra famiglia.

Una storia fatta da immagini che sembrano vivere quasi in un film, purtroppo fin troppo reale, una storia fatta di immagini che raccontano la tenerezza e la speranza.

Miguel deve vivere con un tubo nello stomaco e un altro nel cuore.
Miguel urla mentre le infermiere cercano di trovare una vena per un esame del sangue.
Lorie e suo figlio adottivo fanno una bella risata quando gli legge la sua storia della buonanotte.

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Fotografo e videomaker

Fotografo e videomaker, dal 2012 è contributor per Getty Images per le foto di viaggio. Oltre a realizzare servizi foto e video, ha organizzato corsi di fotografia anche in collaborazione con università italiane.