La FotoCosa del Giorno | Seguimmo per Istinto le Scie delle Comete

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Oggi parliamo di spazio, perché da qualche settimana siamo tutti col naso all’insù per vedere (e fotografare?) la cometa Neowise, ma soprattutto perché 51 anni fa, il 16 luglio del 1969, la navetta Apollo 11 venne lanciata da un razzo Saturn V.
Quattro giorni dopo Neil Armstrong pronunciò la sua celebre frase – Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità – lasciando la prima impronta umana sul suolo lunare.
L’evento, trasmesso in mondovisione, fu la realizzazione del manifesto d’intenti presentato dal presidente Kennedy 8 anni prima al Congresso degli Stati Uniti e ribadito il 12 settembre 1962 nel celebre discorso all’Università di Rice in Texas:

Non c’è ancora alcuna lotta, alcun pregiudizio, alcun conflitto nazionale nello spazio. I suoi pericoli sono ostili a tutti noi. La sua conquista merita il meglio di tutta l’umanità, e la sua opportunità per una cooperazione pacifica potrebbe non venire più. Ma perché, dice qualcuno, la Luna? Perché sceglierla come la nostra meta? E potrebbero anche chiedere, perché scalare la montagna più alta? Perché, 35 anni fa, sorvolare l’Atlantico? Perché Rice gioca per il Texas?

Scegliamo di andare sulla Luna! Scegliamo di andare sulla Luna… Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e di fare le altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili; perché quell’obiettivo servirà ad organizzare e misurare il meglio delle nostre energie e abilità, perché quella è una sfida che siamo disposti ad accettare, una che non siamo disposti a posticipare e una che intendiamo vincere e anche le altre.

John F. Kennedy

Parole che tentavano di rendere romantica un’impresa che in realtà aveva scopi molto pragmatici. Infatti lo spazio era solo uno dei molti scenari in cui USA e URSS si fronteggiavano nella cornice della Guerra Fredda, e quando Kennedy pronunciava quelle parole gli americani si trovavano in netto svantaggio rispetto ai sovietici nella corsa allo spazio.
La cosa rappresentava un problema strategico non da poco, visto che dimostrare di poter mettere in orbita un satellite artificiale suggeriva che si avesse anche la tecnologia necessaria per far arrivare una testata nucleare dall’altra parte del mondo.

Al di là della funzione strategica che ha spinto i governi delle due super potenze a cimentarsi nell’impresa spaziale, non si può negare che l’idea che oltre il nostro cielo ci sia di più possa affascinare ed ispirare molti di noi.
Per questo ci è capitato spesso di parlare di spazio esterno nelle nostre FotoCose e oggi, per celebrare il lancio che portò il primo uomo sulla Luna, ho preparato per voi una piccola rassegna di FotoCose a tema spaziale.

Bonus: per chi volesse cimentarsi per la prima volta nella fotografia di cieli stellati – magari proprio approfittando del passaggio di Neowise – la rassegna di oggi include una guida introduttiva alla fotografia di paesaggio in notturna.


Foto Spaziali

La luce visibile è un intervallo piccolissimo all’interno dello spettro elettromagnetico, ma l’universo è un continuo baluginare di colori che non siamo capaci di vedere: raggi gamma, raggi x, infrarosso, onde radio, microonde e ultravioletto.
Come si può fotografa la luce che non possiamo vedere? Ve lo spieghiamo nella FotoCosa di oggi, ma sappiate che per cominciare dovrete procurarvi prima di tutto un buon telescopio, meglio se spaziale…

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Quella Volta che Fotografammo un Buco Nero Supermassiccio

Può la foto di un buco nero salvare il nostro rapporto schizofrenico con la scienza?

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Le Emozionali Imprese della Specie

Con l’ausilio del cannone occhiale Galileo discese i crinali delle montagne lunari tuffandosi sul fondo dei crateri, volò verso i quattro satelliti maggiori di Giove, scivolò sull’anello di Saturno e infine si perse a contare le stelle della Via Lattea.
Erano milioni.

Nei circa 400 anni che ci separano da Galileo abbiamo fatto un po’ di strada verso le stelle, ma siamo ben lontani dal raggiungerle. Il fotografo francese Vincent Fournier ci racconta la suggestione onirica e misteriosa che le utopie della scienza sanno risvegliare in noi: Space Project – Nostalgia for a Lost Star.

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Afronauti Oltre gli Epicicli del Settimo Cielo

“Sono stato ispirato dal mio primo volo, quando il pilota si rifiutò di fermare l’aereo per farmi uscire e camminare sulle nuvole. In quel momento ho deciso che il mio paese avrebbe dovuto prendere parte alla corsa allo spazio.”

Con queste parole Edward Makuka Nkoloso presentò il programma spaziale dello Zambia al mondo.

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Fotografare paesaggi sotto alle stelle: vademecum per il fotografo nottambulo 1

Questa è una piccola guida destinata a chi si vuole avvicinare alla fotografia notturna.
In questo genere fotografico rientrano tutta una serie di sottogeneri che vanno dalla paesaggistica notturna classica, ai paesaggi urbani in notturna, alla fotografia di cieli stellati fino ad arrivare alla fotografia astronomica vera e propria, che richiede tecniche ed attrezzature particolarissime…

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Fotografare paesaggi sotto alle stelle: vademecum per il fotografo nottambulo 2

Questa è una piccola guida destinata a chi si vuole avvicinare alla fotografia notturna.
In questo genere fotografico rientrano tutta una serie di sottogeneri che vanno dalla paesaggistica notturna classica, ai paesaggi urbani in notturna, alla fotografia di cieli stellati fino ad arrivare alla fotografia astronomica vera e propria, che richiede tecniche ed attrezzature particolarissime…

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Fotografo

Fotografo e videomaker, dal 2009 si divide tra fotografia di matrimonio e documentaria. Come documentarista ha pubblicato su National Geographic Italia, L'Espresso e riviste minori. Come matrimonialista ha avuto l’opportunità di lavorare in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera e Bermuda. http://www.francescorossifotografo.it/