La FotoCosa del Giorno | Visioni di Storm

FotoCose | la FotoCosa del giorno

Storm Thorgerson nasce il 28 Febbraio del 1944 nel Middelsex, sud dell’Inghiterra. E’ stato fotografo e designer e ha realizzato le copertine di molti tra gli album più celebri della storia del rock, dalla fine degli anni sessanta al 2013, anno in cui è stato stroncato da un cancro.

Compagno di scuola di Syd Barrett e Roger Waters, ed amico per la pelle di David Gilmour (di cui sarà anche testimone di nozze), nel 1968 è autore della copertina di A Saucerful of Secrets, il secondo album dei Pink Floyd. Questo è solo l’inizio di un fruttuoso sodalizio che lo porterà a realizzare ben 21 artwork per altrettanti dischi della band inglese, alcuni dei quali entrati a pieno diritto nella leggenda, come, solo per citarne alcuni, Wish You Were Here, Atom Heart Mother o The Dark Side of the Moon.

Ma Storm non si è limitato a dare corpo alle visioni floydiane, ha collaborato con una lista di artisti sconfinata, gente del calibro dei Led Zeppelin, AC/DC, Peter Gabriel, Alan Parsons, Bruce Dickinson, Dream Theatre, Muse, Mars Volta e molti altri.

La Mamma dal Cuore Atomico e la Mucca

A me alcuni dei miei lavori piacciono.
Di altri non posso dire lo stesso, ma la mucca di Atom Heart Mother… Quella mi piace.
[…] Non c’è un’atmosfera spettrale, né un illuminazione drammatica o uno sfondo evocativo, non c’è un’intenzione cosmica, non ci sono i paesaggi mutevoli della mente, non c’è la semplicità di un logo grafico. Solo una mucca. Nessuna frase profonda e significativa. Nessuna psichedelia. Solo una mucca […]
Benedetta Mucca!

[…] La nostra umile mucca funzionava. La copertina faceva una gran figura in mezzo alle altre che cercavano con ogni mezzo, come normalmente facevamo anche noi della Hipgnosis, di attirare lo sguardo ed essere provocatorie. La mucca, in realtà, attirava lo sguardo piu di quanto avessi osato sperare; era tanto diversa perché era così normale: così ordinaria, stava un miglio sopra le altre.

Per qualche ragione l’angolazione dell’inquadratura fotografica e la posizione della mucca divennero oggetto di studio sui libri. La mucca era una normalissima mucca, la mucca standard, come sarebbe stata ogni mucca, l’essenza della mucca.

E il disco arrivò in prima posizione, anche senza l’indicazione della band e del titolo. E il costo di tutta questa soddisfazione era nullo.
Feci questa foto usando solo due rullini di pellicola da 120 nel primo prato in cui ci siamo imbattuti appena fuori Londra, andando verso nord. Benzina, cibo, pellicola e sviluppo per non piu di 35 sterline.

Storm Thorgerson da Pink Floyd. Visioni

Settecento Letti, due Modelli e un Addestratore Cinofilo sulla Spiaggia

Per il fiume di letti di A Momentary Lapse of Reason abbiamo avuto bisogno di settecento letti di ospedale, due autoarticolati, tre muletti, trenta assistenti, due fotografi, un addestratore di cani (con i cani), due modelli e un ultraleggero.
Abbiamo anche dovuto fare due volte il set e le fotografie. Due volte tutto questo. Perché questa pazzia?
Perché il primo tentativo è stato sospeso per la pioggia.
E tutto questo è costato l’indecenza di 49.500 sterline, senza contare il mio compenso!

Storm Thorgerson da Pink Floyd. Visioni

Il Cecchino e il Maiale Volante

Il maiale gonfiabile [di Animals] era un dirigibile lungo nove metri e alto sei.
La squadra dei Pink Floyd, insime ai tecnici della società dei dirigibili, si diede da fare per gonfiarlo.
Po ed io avevamo radunato un vero esercito di fotografi (almeno undici) e li avevamo dislocati nelle posizioni chiave attorno alla centrale elettrica [di Battersea], per coprire ogni angolo immaginabile.

Aspettammo. Tutti erano in posizione. Steve aveva avuto l’intuizione di ingaggiare un tiratore scelto, nel caso il maiale sfuggisse e rischiasse di procurare danni.
Il maiale cominciò a prendere forma, una gamba lì, un orecchio qui… ma poi nulla più. Difficolà tecniche impedirono di completare il gonfiaggio e il maiale non si staccò neppure da terra.

Il giorno dopo ci ripresentammo tutti. Il cielo era sgombro, di un azzurro brillante. Il maiale, con tutta la sua gomma rosa, prese forma. Fu guidato con cura lungo un lato dell’edificio usando le funi in mezzo all’eccitazione generale: era tutto un agitarsi di cappelli e pacche sulle spalle. Ma prima che potessimo fotografarlo come si deve un colpo di vento fece girare il disgraziato animale e lo liberò dalle funi. Fu sparato in cielo a velocità incredibile svanendo in pochi minuti. Per questioni economiche il cecchino non era stato richiamato e non poté abbatterlo, anche se dubito che ne avrebbe avuto il tempo.

Storm Thorgerson da Pink Floyd. Visioni

Le idee mi vengono più spesso in collaborazione. La cosa è molto semplice, perché ci sediamo in una stanza qualsiasi, ascoltiamo la musica dei Floyd e parliamo. Chiacchieriamo, discutiamo di quello che ci fa provare la musica o del significato dei testi o di cosa significhi in realtà l’abum, anche se i Pink Floyd non l’hanno detto o addirittura non lo sanno. […]

In certe occasioni è solo un piccolo pensiero, una nota a margine, una parolina che fornisce una specie di chiave che a sua volta viene utilizzata per aprire la porta di un progetto e per creare un’immagine, o molte immagini. […]

Gli altri diventano una tavola armonica, una sfida, uno specchio, una fonte […] E’ la loro presenza che ci evita di prenderci in giro da soli e ci costringe a lavorare nel modo migliore.
Se lavorassi da solo tenderei a procrastinare, ad accontentarmi di qualcosa di passabile e così via. E mi sentirei solo […]

Così mi metto semplicemente a sedere con dei buoni amici, ascolto la musica e chiedo ad alta voce: Che cosa ne pensiamo? Allora di cosa parla l’album?

Ammettiamolo, non siamo isole. L’ego non esiste, se non c’è qualcun altro che lo definisce. Se tu fossi l’unica persona al mondo non saresti neanche tu, dal momento che non ci sarei io a dirtelo.

Storm Thorgerson da Pink Floyd. Visioni

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Fotografo

Fotografo e videomaker, dal 2009 si divide tra fotografia di matrimonio e documentaria. Come documentarista ha pubblicato su National Geographic Italia, L'Espresso e riviste minori. Come matrimonialista ha avuto l’opportunità di lavorare in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera e Bermuda. http://www.francescorossifotografo.it/